Equivalente di Thévenin | Equazione & Uso

Impara tutto sull’equivalente di Thévenin, un principio essenziale in ingegneria per semplificare l’analisi di circuiti elettrici complessi.

Il Concetto dell’Equivalente di Thévenin

L’equivalente di Thévenin è un principio fondamentale nell’analisi dei circuiti elettrici. Prende il nome dal suo ideatore, l’ingegnere francese Léon Charles Thévenin. Questa teoria ci dice che un circuito lineare e complesso, indipendentemente da quanto sia grande o intricato, può essere semplificato in una singola fonte di tensione e una resistenza in serie. Il bello di questo metodo è che permette agli ingegneri e agli studenti di analizzare e comprendere facilmente il comportamento di un circuito in un determinato punto, senza doversi preoccupare dell’intera complessità del sistema.

Formulazione dell’Equazione di Thévenin

La semplificazione di un circuito, attraverso il teorema di Thévenin, si basa sulla determinazione di due componenti chiave:

  1. La tensione di Thévenin (Vth): equivale alla tensione ai capi del carico quando il carico è scollegato.
  2. La resistenza di Thévenin (Rth): si trova spegnendo tutte le fonti di alimentazione indipendenti (sostituendo le fonti di tensione con un cortocircuito e le fonti di corrente con un circuito aperto) e misurando la resistenza vista dal carico.

L’equazione dell’equivalente di Thévenin si può quindi esprimere come:

\[ V_{\text{load}} = \frac{V_{\text{th}}}{R_{\text{th}} + R_{\text{load}}} R_{\text{load}} \]

dove Vload è la tensione attraverso il carico e Rload è la resistenza del carico.

Applicazione del Teorema di Thévenin

Per utilizzare l’equivalente di Thévenin, bisogna seguire questi passaggi:

  1. Identificare e rimuovere il carico dal circuito, mantenendo aperti i terminali a cui il carico era collegato.
  2. Determinare la tensione di Thévenin (Vth) ai capi di questi terminali aperti.
  3. Calcolare la resistenza di Thévenin (Rth) guardando indietro nel circuito dai terminali aperti, con tutte le fonti indipendenti spente.
  4. Ricostruire il circuito semplificato, collegando la tensione di Thévenin e la resistenza di Thévenin in serie, e poi riattaccare il carico.

Esempio Pratico dell’Uso di Thévenin

Per capire come viene applicato il teorema di Thévenin nella vita reale, possiamo prendere come esempio un circuito semplice con una batteria, una resistenza e un carico. Immaginiamo di voler capire quale tensione cade sul carico.

  1. Prima, stacchiamo il carico e lasciamo i terminali a cui era attaccato in aria.
  2. Successivamente calcoliamo la tensione rimanente nel circuito, che sarebbe la nostra Vth.
  3. Poi spengiamo la batteria, trasformandola in un cortocircuito, e misuriamo la resistenza vista dal punto dove era attaccato il carico. Questa sarà la nostra Rth.
  4. Infine, connettiamo una fonte di tensione pari a Vth e una resistenza pari a Rth in serie, e ricollegiamo il carico. La tensione che misureremo sul carico sarà la stessa che avremmo nel circuito originale.

Importanza e Vantaggi dell’Equivalente di Thévenin

I vantaggi dell’utilizzo dell’equivalente di Thévenin sono molteplici:

  • Semplificazione: permette agli studi di circuiti complessi di essere semplificati notevolmente.
  • Analisi: facilita l’analisi di come i carichi varieranno se modificati, senza dover ricalcolare tutto il circuito.
  • Progettazione: aiuta nella progettazione di circuiti, consentendo agli ingegneri di focalizzarsi sull’effetto dei carichi senza la distrazione degli altri componenti.

Concludendo, l’equivalente di Thévenin è uno strumento eccezionalmente potente nel campo dell’analisi dei circuiti. Permette di ridurre la complessità, rendendo l’analisi più intuitiva e gestibile, soprattutto quando si lavora con circuiti complessi o con carichi variabili.

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