Resistori variabili: componenti elettronici che permettono di regolare la resistenza elettrica in un circuito, utili per controllare corrente e tensione.
Cosa sono i resistori variabili?
I resistori variabili, noti anche come potenziometri o reostati, sono componenti elettronici utilizzati per regolare la resistenza in un circuito. A differenza dei resistori fissi, che hanno un valore di resistenza prestabilito, i resistori variabili permettono di modificare questo valore manualmente o automaticamente. Sono fondamentali in innumerevoli applicazioni elettroniche, dal controllo del volume nei sistemi audio alla regolazione della luminosità in dispositivi di illuminazione.
Tipi di resistori variabili
Funzionamento di un potenziometro
Il potenziometro opera come un divisore di tensione. Consideriamo un potenziometro con tre terminali etichettati come A, B e C, dove A e C sono agli estremi dell’elemento resistivo e B è il contatto mobile. La tensione applicata tra A e C crea una caduta di tensione lungo l’elemento resistivo. Ruotando la manopola, il contatto mobile B si sposta, variando la tensione tra B e A o tra B e C. Questo permette di ottenere una tensione variabile che può essere utilizzata per molteplici scopi.
Applicazioni dei resistori variabili
Equazioni associate ai resistori variabili
L’utilizzo dei potenziometri come divisori di tensione può essere descritto con le seguenti equazioni.
- Resistenza totale: \( R_{tot} = R_A + R_B \)
- Tensione di uscita: \( V_{out} = V_{in} \times \frac{R_B}{R_{tot}} \)
Dove \( R_A \) e \( R_B \) sono le resistenze delle due parti del potenziometro divise dal contatto mobile, \( V_{in} \) è la tensione applicata e \( V_{out} \) è la tensione in uscita.
Conclusione
I resistori variabili sono componenti estremamente importanti in elettronica, permettendo una regolazione precisa e adattabile della resistenza in un circuito. Essi trovano applicazioni in un vasto numero di dispositivi elettronici, migliorando la funzionalità e l’efficienza dei sistemi in cui sono utilizzati.
